mercoledì 8 ottobre 2014

Il matterello nella storia

Elogio del matterello

Già noto agli Etruschi, come testimoniano gli affreschi della tomba “Dei rilievi” di Cerveteri, presso i Latini divenne celebre con il termine di fistula. Nella Roma imperiale veniva abilmente maneggiato per stendere la sfoglia o per creare la pasta con la quale avvolgere le carni e le farce da infornare.
La parola matterello sembra si affermò nel XIII sec. come derivazione di “mattero”, cioè randello, a chiaro riferimento della sua forma.
Se in epoca medievale era utilizzato dai cuochi dei monasteri e delle case nobili, nel Rinascimento fece il suo ingresso nelle cucine popolari. Nei secoli il mattarello è stato il protagonista di immagini voluttuose, caste, marziali od oniriche.
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/gastrosofia/Elogio-del-mattarello-.html




‘A CUCINA. Viaggio dentro il dialetto napoletano.

Il termine greco làganon e il termine latino laganum si usavano per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. Si narra infatti che già Cicerone, l'antico filosofo romano, andasse in giro parlando di làgana, termine latino dal quale deriverebbe l'attuale nostrana lasagna.
I napoletani indicavano il tagliere con il termine di laganaturo.
Con il termine laganaturo si indicò un tempo alternativamente sia il tagliere, che il bastone cilindrico con cui si spianava la pasta per cavarne le lagane; tale bastone è quello che dovrebbe correttamente dirsi matterello (diminutivo di màttero che è da congiungersi al latino matéola= mazza, bastone), ma che qualcuno si ostina a dir, impropriamente, mattarello. Il loro nome coincise per un periodo poiché sia il tagliere che il matterello erano due strumenti utili alla produzione delle lagane.
http://www.dialettando.com/articoli/detail_new.lasso?id=9305

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